Banche, Tajani: “No al contributo volontario”. Lega: “Cedano parte dei guadagni per la rottamazione”

Non è piaciuta, al ministro degli Esteri Antonio Tajani, la proposta lanciata dal collega vicepremier Matteo Salvini alla Festa della Lega di Cervia giovedì sera: “Un contributo volontario e spontaneo delle banche da distribuire ai lavoratori italiani”. Da Reggio Calabria, dove si trova per gli Stati generali del Mezzogiorno di Forza Italia, il segretario azzurro ribatte a distanza: “Per principio sono contrario a evocare la parola tassa. Le banche devono fare il loro dovere come tutti i cittadini e le imprese. Accanirsi contro le banche non ha alcun significato”.
“Le banche - aggiunge - raccolgono risparmi, erogano prestiti e devono rispettare le regole e pagare le tasse come tutti. Non dobbiamo spaventare gli investitori, cominciando a dire che aumentiamo le tasse. La Lega ha le sue opinioni, noi le nostre che sono completamente diverse”.
Per Tajani, gli istituti bancari “devono pagare le tasse e dare il loro contributo, ma con il loro coinvolgimento e non con una politica di minacce. Non dobbiamo spaventare gli investitori stranieri e nemmeno i mercati. Non è con le minaccia di tasse che si ottengono le cose. Serve parlare e confrontarsi. Le banche devono fare la loro parte ma non possono essere indicate come il nemico pubblico numero uno”.
Replica la Lega con una nota spiegando: “Ridurre le tasse a chi lavora è la nostra priorità. Mentre nel solo 2024 le banche hanno guadagnato oltre 46 miliardi di euro, milioni di italiani sono in difficoltà con cartelle esattoriali e debiti del passato. Pace fiscale e definitiva rottamazione delle cartelle, con arretrati da pagare in rate mensili uguali in dieci anni (senza sanzioni e interessi), sono priorità assolute, vantaggiose per lo Stato e per i cittadini. E se per arrivarci le banche dovranno cedere una minima parte dei loro giganteschi utili, per la Lega sarà giusto farlo”.
La Repubblica